Galapagos Web Master

A non sapere che i trentenni se la passano piuttosto male, non è rimasto praticamente nessuno. Meme, trend di TikTok, racconti: ogni tipo di contenuto a riguardo gioca su quanto sembrino un disastro le loro vite di adulti che non sanno come fare a crescere. A un certo punto la generazione Y ha sentito l’esigenza di esplicitare questo disagio, e così ha scoperto di brancolare nel buio. In letteratura l’autrice ...

A non sapere che i trentenni se la passano piuttosto male, non è rimasto praticamente nessuno. Meme, trend di TikTok, racconti: ogni tipo di contenuto a riguardo gioca su quanto sembrino un disastro le loro vite di adulti che non sanno come fare a crescere. A un certo punto la generazione Y ha sentito l’esigenza di esplicitare questo disagio, e così ha scoperto di brancolare nel buio. In letteratura l’autrice ...

Erano passate tre settimane da quando la sua ragazza era stata mangiata da un orso e ancora non riusciva a parlarne senza scoppiare a ridere. La sua ragazza non era stata tanto mangiata, quanto piuttosto masticata, con morsi in alcune parti vitali, quindi dire mangiata assicurava che la gente capisse che la sua ragazza era morta, mentre dire masticata poteva creare confusione. Lei e la sua ragazza avevano litigato poco ...
Anteprima Poesie - Via gli anni degli altri di Marco Carretta

Da Via gli anni degli altri di Marco Carretta

03:29
Dorme a stella
male al collo,
a sinistra per il reflusso.
Mai di schiena per il russare.

...

KO

Sei tornata a casa e niente, nessuno ti aspettava. Ti sei chiusa dentro, tolta le scarpe, messa il pigiama di tuo papà, gettata litri e litri inutili di acqua ghiacciata in faccia – da te l’acqua era sempre ghiacciata, il boiler acceso sempre fonte di sensi di colpa – e ti sei stesa sul tappeto della sala, il pelo corto che ti accarezzava e irritava le guance, le briciole dei ...

Quando io e mia sorella eravamo entrambi vivi, facevamo spesso un gioco: cambiavamo il significato di una parola, senza spiegarci la sostituzione ma suggerendola dal contesto in cui usavamo la nuova parola, in modo che fosse chiaro che, per esempio, una padella non fosse più quel tegame che usiamo per cucinare una frittata, ma una di quelle cose che si usano per formare le braciole. Come si può già intuire, ...

Ho dato fuoco alla casa in cui vivevo con mia moglie e mia figlia. Ho riempito diverse taniche di benzina dal distributore self-service e le ho svuotate sulle perline che rivestivano i muri perimetrali. Pochi mesi prima avevo sentito parlare di un tizio che aveva dato fuoco al suo locale per i soldi dell’assicurazione e che c’era rimasto secco per essere svenuto a causa dei fumi, così ho versato altro ...

Allora, facciamola breve, che tanto nessuno ha voglia di leggere più di due pagine, tantomeno io di scriverle. Stavo in un alloggio a Torino anni fa. Per fatti miei. Vabbè, lo dico. Anzi no, che il ronzio dei fatti altrui è già troppo invadente e il nostro sé rischia la dissoluzione. Fatto sta che in ’sto alloggio mi sono successe delle cose che ancora oggi hanno l’ambiguità di allucinazioni. Allucinazioni ...

Prima giornata

Gli stivali fanno rumore. Il suono della plastica sull’asfalto si ripete sempre uguale a ogni passo, sembra che il tempo sia scandito da questo fastidioso-martellante-insistente-viscido gracchiare. Sta camminando da quattro ore, è stanco e ancora non gli è riuscito di darsi una risposta. Diletta sembra riposata, perfino più riposata di quando erano partiti, il suo viso è rilassato, l’espressione non cambia mai, nemmeno nei tratti più ripidi e ...

«Isabella, tesoro, tua zia è tanto infelice.»

Così, con la solita litania, era cominciata la lunga notte precedente, come tante altre prima ancora.

«Isabella, stella, tua zia va a buttarsi sotto al treno.»

E anche se la zia si fosse alzata, dopo aver declamato tragicamente il suo intento suicida, Isabella sarebbe rimasta a letto. Sospettava infatti che mai e poi mai zia Lamberta avrebbe rinunciato a calcare il palcoscenico delle ...

A destra e a sinistra della porta oscillavano palloncini rossi, come grappoli di pendoli rovesciati, che scaldavano a malapena il paesaggio bagnato dell’inverno. Se fossi passato lì di fronte avresti sentito una musica di pianoforte, ovattata e lontana, una melodia molto nota ma impossibile da riconoscere per via dell’ottimo isolamento acustico degli spessi muri di tamponamento, costruiti a regola d’arte dal padrone di casa Luigi Atzori. Se poi fossi entrato, ...