Fiction and Poetry

KO

Sei tornata a casa e niente, nessuno ti aspettava. Ti sei chiusa dentro, tolta le scarpe, messa il pigiama di tuo papà, gettata litri e litri inutili di acqua ghiacciata in faccia – da te l’acqua era sempre ghiacciata, il boiler acceso sempre fonte di sensi di colpa – e ti sei stesa sul tappeto della sala, il pelo corto che ti accarezzava e irritava le guance, le briciole dei ...

Quando io e mia sorella eravamo entrambi vivi, facevamo spesso un gioco: cambiavamo il significato di una parola, senza spiegarci la sostituzione ma suggerendola dal contesto in cui usavamo la nuova parola, in modo che fosse chiaro che, per esempio, una padella non fosse più quel tegame che usiamo per cucinare una frittata, ma una di quelle cose che si usano per formare le braciole. Come si può già intuire, ...

Ho dato fuoco alla casa in cui vivevo con mia moglie e mia figlia. Ho riempito diverse taniche di benzina dal distributore self-service e le ho svuotate sulle perline che rivestivano i muri perimetrali. Pochi mesi prima avevo sentito parlare di un tizio che aveva dato fuoco al suo locale per i soldi dell’assicurazione e che c’era rimasto secco per essere svenuto a causa dei fumi, così ho versato altro ...

Allora, facciamola breve, che tanto nessuno ha voglia di leggere più di due pagine, tantomeno io di scriverle. Stavo in un alloggio a Torino anni fa. Per fatti miei. Vabbè, lo dico. Anzi no, che il ronzio dei fatti altrui è già troppo invadente e il nostro sé rischia la dissoluzione. Fatto sta che in ’sto alloggio mi sono successe delle cose che ancora oggi hanno l’ambiguità di allucinazioni. Allucinazioni ...

Prima giornata

Gli stivali fanno rumore. Il suono della plastica sull’asfalto si ripete sempre uguale a ogni passo, sembra che il tempo sia scandito da questo fastidioso-martellante-insistente-viscido gracchiare. Sta camminando da quattro ore, è stanco e ancora non gli è riuscito di darsi una risposta. Diletta sembra riposata, perfino più riposata di quando erano partiti, il suo viso è rilassato, l’espressione non cambia mai, nemmeno nei tratti più ripidi e ...

«Isabella, tesoro, tua zia è tanto infelice.»

Così, con la solita litania, era cominciata la lunga notte precedente, come tante altre prima ancora.

«Isabella, stella, tua zia va a buttarsi sotto al treno.»

E anche se la zia si fosse alzata, dopo aver declamato tragicamente il suo intento suicida, Isabella sarebbe rimasta a letto. Sospettava infatti che mai e poi mai zia Lamberta avrebbe rinunciato a calcare il palcoscenico delle ...

A destra e a sinistra della porta oscillavano palloncini rossi, come grappoli di pendoli rovesciati, che scaldavano a malapena il paesaggio bagnato dell’inverno. Se fossi passato lì di fronte avresti sentito una musica di pianoforte, ovattata e lontana, una melodia molto nota ma impossibile da riconoscere per via dell’ottimo isolamento acustico degli spessi muri di tamponamento, costruiti a regola d’arte dal padrone di casa Luigi Atzori. Se poi fossi entrato, ...

La porta asettica sembrava quella di un ospedale, le pareti bianche sapevano di urina e disinfettante. Soltanto i mobili vecchi e scuri, dalle linee arrotondate, parevano richiamare un qualche tipo di vita quotidiana, senza riuscirci. La ragazza alla reception mi conosceva, non alzò lo sguardo dai fogli, o dal cellulare, o da qualunque cosa nascondesse dietro al bancone grigio. Incrociai delle infermiere, una mi fece un cenno col capo, le ...
«Ma queste case sono in vendita?». «Sì, bifamiliari a 130 mila euro l’una». «Ah! Beh, niente male». «Sì, ma sei a Palata Pepoli». All’ultima risposta Luca resta a guardarmi con un sorriso sfranto, ha usufruito con nonchalance di cinque cicchetti, di cui gli ultimi due di whisky, il che ha avuto un effetto straniante su di lui perché non si ricordava che il nettare del nord lavora a rilascio controllato ...
Entrano dalle porte che ho forse dimenticato aperte. Alcuni infrangono i vetri delle finestre e si introducono da quelle. Urlo: «Non potete farlo!». Mi ignorano o mi concedono un sorriso derisorio. Cerco di non calpestare i cocci per guardare cosa succede fuori: stanno arrivando gli altri, attraversano il giardino, un animale galleggia a pancia in giù nella piscina gonfiabile. Sono tutti uomini dall’aspetto comune, mi pare strano che nessuno abbia ...