Di cosa si parla nel mondo? Di intelligenza artificiale, di maschi pedofili, di città e donne razzializzate, di senzatetto, Claudia Cardinale, Greg Tate. E anche di riviste culturali immaginarie, del futuro di internet, e non solo.
USA – Intelligenza artificiale sotto processo

Il 13 gennaio scorso, tre artiste, illustratrici e fumettiste statunitensi, Sarah Andersen, Kelly McKernan e Karla Ortiz, hanno avviato un’azione legale collettiva contro tre società di intelligenza artificiale, accusate di violazione del copyright. L’azione si è rivolta in particolare contro Stability AI, Deviantart e Midjourney per il loro utilizzo di modelli generatori di immagini (Stable Diffusion e Midjourney). Le tre autrici si sono fatte avanti «per rappresentare una categoria di migliaia – e forse milioni – di colleghi artisti colpiti dall’intelligenza artificiale generativa». Pochi giorni dopo, anche l’agenzia Getty Image ha avviato un’azione simile contro Stability AI.
Il dibattito si è allargato da quando AI testuali come ChatGpt, su cui Microsoft investe milioni di dollari, hanno cominciato a creare scenari a volte inquietanti. Come rivelano gli studi di Newsguard Technologies, gli strumenti di ChatGpt, messi al servizio del giornalismo, generano spesso narrazioni false (di fronte a un campione di 100 bufale, hanno generato 80 notizie false). Ma questi risultati non fanno che confermare quanto già la stessa OpenAI, che ha progettato ChatGpt, ha espresso con preoccupazione in più occasioni. Emblematico è il caso di una ricerca falsa, generata da uno di tali strumenti, ma ritenuta autentica persino dalla comunità scientifica. Già Axios ha assunto una posizione netta contro l’AI nel suo manifesto.
Cina e USA – Un uomo-rana per Ling Ma

In un’intervista a Rhoda Feng uscita il 9 dicembre scorso su «The Believer», Ling Ma parla della sua ultima raccolta di racconti, Bliss Montage, non ancora uscita in italiano. L’intervistatrice – facendo riferimento alle dichiarate influenze che The Remains of the Day di Kazuo Ishiguro, What Belongs to You di Garth Greenwell e le opere di Kafka avevano avuto sul romanzo Severance – chiede alla scrittrice cinese se siano state storie particolari a ispirare la stesura della sua nuova raccolta di racconti. «The novella Mrs. Caliban by Rachel Ingalls – spiega Ling Ma –, […] was an influence. It’s about a frog-man and a housewife having an affair. It’s so absurd, and yet I cried so hard reading that book. It felt so heavy. I like rewatching Miranda July’s film The Future […]. It makes these leaps that I would never have seen coming. It allows the emotion to unfurl the story, which is something I kept thinking about while working on the stories in Bliss Montage. I’d usually work on one story, get stuck at a certain point, work on another, push it as far as I could get, and basically rotate through the stories».
Francia – Polemici fumetti

Se ci spostiamo in Francia, più che di dibattito, in questi giorni dovremmo parlare di “polemica”, unsurprisingly so. Anzi, di vero e proprio affaire: l’affaire Bastien Vivès. Si tratta di una questione sorta già a dicembre ma divampata adesso che ci troviamo alla vigilia del festival d’Angoulême, il noto festival internazionale del fumetto che quest’anno si svolge tra il 26 e il 29 gennaio. A dicembre, infatti, l’organizzazione del Festival international de la bande dessinée d’Angoulême aveva cancellato la mostra dedicata a Bastien Vivès, prevista proprio per l’edizione in corso, dopo le accuse di molestie e pedofilia ricevute nelle settimane precedenti dall’autore. Le accuse fanno riferimento, in particolare, alla pubblicazione nel 2011 del libro Meloni di rabbia (edito in Italia da Comicon), dichiaratamente pornografico, ma accusato di proporre una cultura dello stupro con riferimenti espliciti all’incesto e alla pedopornografia. Simili problemi sono sorti, poi, con le successive opere Svuoto mentale (sempre Comicon per l’Italia) e soprattutto Petit Paul (in Italia ancora inedito).
Spagna – Solo una questione di lingua

Anche in Spagna ci vanno giù duri. È bastato che una poesia in castigliano venisse tradotta in catalano per far pecipitare le cose, soprattutto dopo che la stessa ha vinto il Premio Ciutat de Palma. Andiamo con ordine. Lo scrittore madrileno Jorge Fernández è salito sul palcoscenico del Teatro Principal di Palma per ritirare il Premio di Poesia Ciutat de Palma Joan Alcover, che, secondo il regolamento, ha lo scopo di «sostenere la creazione letteraria in lingua catalana». A colpire i presenti sono state le parole di ringraziamento, in spagnolo e non in catalano. La polemica vera e propria è montata qualche ora dopo, quando Fernández ha dichiarato all’edizione delle Baleari del quotidiano Ara che l’opera era stata originariamente concepita in spagnolo ed era stata tradotta in catalano solo per concorrere al premio.
USA – I migliori libri dello scorso anno

Come ogni anno il «New Yorker» ha presentato la sua scelta dei migliori libri del 2022. Tra questi compare anche il romanzo della premio Nobel Olga Tokarczuk The Books of Jacob, in realtà già pubblicato in Polonia dalla Wydawnictwo Literackie nell’ottobre 2014, ma arrivato negli Stati Uniti solo nel 2022. Il romanzo, che la testata definisce come epico, segue le imprese di un leader religioso messianico che, nel XVIII secolo, viaggia attraverso l’Impero asburgico e quello ottomano, reinventandosi continuamente. Del romanzo, lo stesso New Yorker aveva già pubblicato un estratto nel settembre 2021.
USA – L’inesauribile fascino di Elena Ferrante

Brucia ancora, invece, l’amore degli americani per Elena Ferrante. Ancora sul «New Yorker» del 26 gennaio, Katy Waldman esordisce così in un suo pezzo dedicato al “fascino senza attriti dell’universo cinematografico della Ferrante”: «Since the early twenty-tens, Elena Ferrante’s work has had a sirenic effect on adult women who identify as complicated and brainy. “The Lying Life of Adults,” a new Netflix show, is the latest evidence of her lasting cultural impact». E poi si chiede «what is it like to read Ferrante?» Rispondendo che «on the page, she is a singular phenomenon, almost claustrophobically inward and intense. Her novels unfold in the first person and, in M.F.A. parlance, they “tell” rather than “show,” constructing a tissue of thoughts, memories, and fantasies». Più avanti aggiunge che nei libri della Ferrante – tradotti in inglese da Ann Goldstein – la realtà appare sempre attraverso il racconto deformante e amplificato di un narratore. E allora si chiede come facciano le versioni cinematografiche e televisive dei romanzi a tradurre il senso di difficoltà che pervade i personaggi della Ferrante. La risposta è che per lo più non lo fanno. I tre adattamenti visti finora dall’autrice dell’articolo danno la sensazione di una mancanza di resistenza quasi sospetta. L’atmosfera è lussureggiante e invitante. Il sole luccica sull’acqua, la carne si muove: il mondo sensoriale sembra incredibilmente presente. I filmati di splendidi attori che si aggirano in un tenue crepuscolo mediterraneo non danno, a quanto pare, la stimolazione pruriginosa e contrastata che ci si aspetta dalla Ferrante.
USA – Poemi autistici

Sul «New York Times magazine» del 25 gennaio scorso, Victoria Chang presenta una poesia di Adam Wolfond: I Am the Pace of My Body and Not Language. Adam Wolfond è autore di The Wanting Way (Milkweed Editions, 2022). È un poeta autistico, artista e co-fondatore/co-direttore di dis assembly, collettivo artistico neurodivergente.
Germania/Ucraina – La musica della Resistenza

Sulla rivista tedesca «Osteuropa», Sergii Cane esplora “la musica della resistenza” in Ucraina spiegando come «dal pop e dal rock al rap, al metal e all’elettronica, la musica popolare in Ucraina sia già stata parte del risveglio nazionale dal 2014. Ora, ancora una volta, la cultura musicale ucraina è sotto attacco da parte della Russia. Ma la musica va avanti, a dispetto di ogni previsione, con artisti che contribuiscono in modi diversi allo sforzo bellico».