Di cosa parlano gli altri 2/12

Di porno-scrittori, fictional knitters e poeti avvelenati

Lo ammetto: la scelta di articoli dal mondo, questo mese, è stata piuttosto sofferta; il materiale tra cui scegliere era tantissimo e io sono un accumulatore seriale. Perciò, sotto tiranniche minacce redazionali, ho dovuto scartare molti testi interessanti. C’est la vie. Cominciamo.

Roald Dahl 

Superfluo riportare che è stato uno degli argomenti internazionalmente più discussi del mese, se non il più discusso. La polemica è partita con la notizia che i libri dello scrittore per bambini saranno riscritti per rimuovere materiale ritenuto offensivo secondo i canoni della sensibilità odierna. A prendere la decisione è stata la casa editrice inglese dopo – secondo quanto dichiarato – una riflessione critica sulle opere dell’autore e sul loro impatto sulla società contemporanea. Il dibattito si è acceso soprattutto sui limiti della censura e della riscrittura.

Le reazioni sono arrivate da tutto il mondo e hanno visto in campo anche altri editori. Per esempio, la casa editrice francese Gallimard ha dichiarato di non voler riscrivere i libri di Roald Dahl.

I familiari dello scrittore, due anni fa, si erano già scusati per il suo antisemitismo, dopo che alcune sue dichiarazioni offensive erano state riprese dai media. La notizia aveva già allora sollevato un’accesa discussione sulle opere dell’autore e sul loro rapporto con la letteratura per l’infanzia. Proprio facendo riferimento a ciò, Salman Rushdie ha di recente twittato che «Roald Dahl was no angel but this is absurd censorship. Puffin Books and the Dahl estate should be ashamed.»

Roald Dahl – 2001 authorized Puffin edition vs 2022 authorized Puffin edition.

Editor, Dalia Nera e fictional knitters

Per rimanere in tema di case editrici, in un’intervista su «The Paris Review», la leggenda dell’editing letterario Gordon Lish parla di quest’arte e della sua lunga carriera come editor. Lish ha lavorato con alcuni dei più importanti scrittori americani contemporanei, tra cui Raymond Carver e Don DeLillo. Nella comunità letteraria americana è praticamente una sorta di mito. Lish parla del potere dell’editing e della necessità di eliminare il superfluo nella scrittura. «Here – ci dice –, if I were a publisher, I would say that I have the right to do whatever the fuck I want. Do I want the author to be happy? Yes. Do I want the reader to be happy? Yes. But the thing that would really make me happy is if I could do whatever the fuck I want. »

E, a proposito di letteratura americana, in un’altra intervista, questa volta sulla rivista spagnola «Quimera», James Ellroy, noto scrittore americano di romanzi noir come L.A. Confidential e The Black Dahlia, dichiara di non aver mai pensato di smettere di scrivere. Racconta, inoltre, del suo rapporto con la scrittura, definendola come una sorta di “ossessione” che lo ha accompagnato per tutta la vita. Durante l’intervista, si parla anche di libri che James Ellroy salverebbe dalla distruzione, tra cui Libra di Don DeLillo, che parla dell’assassino di Kennedy Lee Harvey Oswald, e Compulsion di Meyer Levin, che tratta il caso criminale di Leopold e Loeb. Ellroy menziona anche True Confessions di John Gregory Dunne, che parla dell’omicidio della Dalia Nera.

Sul magazine francese «Diacritik», Janet Malcolm esplora il ruolo della “donna silenziosa” nelle biografie di artisti e scrittori, analizzando come la figura sia spesso trascurata o minimizzata in tali testi. Prendendo come esempio la relazione tra Sylvia Plath e Ted Hughes, Malcolm analizza come la figura della “donna silenziosa” sia spesso relegata al ruolo di vittima o sacrificio, piuttosto che come un individuo pienamente formato e con una propria voce.

Ma il riscatto per le donne arriva, come spesso accade, dal Medioevo. Sul New Yorker, Joan Acocella in un articolo dal titolo esplicativo – The Feminist Forerunner in Chaucer’s “Canterbury Tales”: Marion Turner, “Wife of Bath” – analizza la figura della “Wife of Bath” nelle Canterbury Tales di Chaucer. Riprendendo i lavori della studiosa Marion Turner, sottolinea il ruolo fondamentale che il personaggio ha nel porre tematiche che oggi definiremmo femministe: «The “Wife of Bath” was, in fact, a precursor to feminism, and that her character subversively challenged the medieval church’s teachings on the body and sexuality.»

A proposito di stereoitipi, potremmo mostrare un articolo di «The Believer» che presenta una serie di personaggi letterari (fictional knitters) che si dedicano al lavoro a maglia. Questa attività – si scrive – è un atto letterario così importante che si è formato un sottogenere letterario chiamato “knit-lit”. All’interno di questo sottogenere sono presenti diversi motivi, tra cui quello che viene colloquialmente definito “la maledizione del maglione”: l’idea che quando qualcuno lavora a maglia un indumento per il proprio interesse amoroso, questo atto suggella la fine della loro relazione. Tra i personaggi descritti ci sono Clara in David Copperfield di Charles Dickens, la signora Defarge in A Tale of Two Cities di Charles Dickens e Molly Weasley in Harry Potter di J.K. Rowling.

Fotogramma dal film “Piccole donne” (1949) diretto da Mervyn LeRoy.

Francia o ardore

In Francia  si parla di sesso – che novità! Secondo «Les Inrocks», Michel Houellebecq avrebbe chiesto l’interdizione di un film porno in cui appare, dichiarando che il film era stato realizzato senza il suo consenso. L’autore francese è noto per la sua scrittura provocatoria e spesso controversa. Il trailer del film, realizzato dal collettivo olandese Kirac e descritto come “porno”, mostra lo scrittore a torso nudo a letto che bacia una giovane donna. In sottofondo, il regista Stefan Ruitenbeek spiega che Michel Houellebecq lo ha contattato per comunicargli l’annullamento della sua luna di miele in Marocco, poiché la sua compagna Qianyum Lysis Li aveva «passé un mois pour arranger des prostituées à l’avance».

Lo scrittore francese Michel Houellebecq nel trailer del film del collettivo di artisti di Amsterdam Kirac. Foto: keepingitrealartcritics.com

Su «Transfuge», invece, Oriane Jeancourt Galignani ci parla di rabbia: De Paris à New York, la colère monte. La scrittrice esamina la natura delle letterature nazionali e fornisce due esempi di autori americani, Colson Whitehead e Paul Auster, che rappresentano una tradizione narrativa incentrata sulla violenza. L’articolo si chiede se ogni paese abbia un’ossessione letteraria costante nel tempo, nonostante i cambiamenti di epoca, di usanze e di mode. In Francia, Michel Houellebecq e Annie Ernaux hanno in comune la rabbia dell’individuo smarrito nella società, sofferente sotto il giogo di un determinismo che lo disgusta. Entrambi trasmettono la paura di una classe media in pericolo, l’uno per via dell’Islam, l’altra per via della riforma delle pensioni. In entrambi i casi, si tratta di sofferenza e rabbia di fronte a una società cieca e ipocrita nel suo progressismo. Ciò che emerge dall’articolo è un senso di rabbia e di disillusione che sembra pervadere molte opere letterarie contemporanee.

Rivisitazioni poetiche fasciste

L’Italia, invece, appare sempre più come terra di nostalgie perverse. L’articolo Why Do Fascists Love Dante?, del «The Atlantic», tratta di come Dante Alighieri sia stato adottato dalla destra estrema italiana come simbolo culturale. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha spesso citato Dante nei suoi discorsi, arrivando a definirlo «il padre della nostra identità». Tuttavia, non è solo la questione di un’identità nazionale italiana che spinge la destra estrema ad adottare Dante, ma anche la visione del poeta come profeta di una figura autoritaria e la lettura delle sue opere attraverso una lente reazionaria. Il fascismo italiano ha cercato di sfruttare Dante per la propria propaganda politica, facendone un simbolo di autoritarismo, nazionalismo e anche antisemitismo.

Poeti avvelenati in Sud America

I fascisti cileni, invece, non vanno tanto per il sottile e i loro poeti li fanno direttamente fuori. Come riporta il «Folha de S. Paulo», Pablo Neruda foi envenenado, confirma painel internacional de cientistas. L’articolo riporta le conclusioni di un panel internazionale di scienziati che hanno confermato l’avvelenamento di Pablo Neruda, il celebre poeta cileno e premio Nobel per la letteratura, avvenuto nel 1973 durante il colpo di Stato del generale Pinochet. La notizia è stata accolta con grande interesse e ha suscitato un forte dibattito sulla figura di Neruda e sulle circostanze della sua morte.

Pablo Neruda

Sempre in Cile, e sempre in contrapposizione a Pablo Neruda, accade che poeti un tempo meno noti oggi diventino icone giovanili. Un articolo del New York Times – Move Over, Pablo Neruda. Young Chileans Have a New Favorite Poet (tradotto anche in spagnolo: Mistral desbancó a Neruda) – tratta di Gabriela Mistral, una poetessa cilena che sta diventando un’icona controculturale per i movimenti femministi e L.G.B.T. in Cile. La sua immagine è stata dipinta su un murale nel centro di Santiago, dove viene raffigurata come una figura anti-establishment con stivali da combattimento neri, jeans sbiaditi e una maglietta con le parole di una band punk rock. Mistral è stata la prima autrice latinoamericana a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1945. Nonostante la sua fama all’estero, Mistral è stata spesso ignorata in Cile, dove la sua eredità è stata oggetto di controversie. Negli ultimi anni, tuttavia, c’è stato un rinnovato interesse per la sua opera letteraria, specialmente tra i giovani attivisti di sinistra in Cile.

Korean AI Rhapsody

La casa editrice sudcoreana Snowfox Books ha pubblicato un libro interamente scritto, tradotto, corretto e illustrato da intelligenza artificiale. Il libro, intitolato 45 Ways to Find the Purpose of Life, è stato scritto in inglese da ChatGPT, il noto chatbot sviluppato da OpenAI, e poi tradotto in coreano da Papago di Naver. La correzione del testo in coreano è stata effettuata da un programma di spelling e grammatica sviluppato dalla divisione di intelligenza artificiale dell’Università Nazionale di Pusan e dalla startup coreana Nara Info Tech. Il design della copertina del libro è stato creato da Shutterstock AI. Il processo di pubblicazione dell’intero libro è stato completato in meno di una settimana. Tuttavia, l’uso di intelligenza artificiale nei processi di creazione di contenuti ha sollevato, come al solito, preoccupazioni riguardo alla violazione del copyright e alla proprietà dei contenuti generati da AI.

Chung Sung-Jun/Getty Images

Varie, non eventuali

Intelligence is Everywhere – Questo saggio tradotto da «Eurozine» esplora il rapporto tra intelligenza e tecnologia e mette in discussione l’idea che la tecnologia possa sostituire completamente l’intelligenza umana. L’autore esamina come la tecnologia abbia cambiato e continui a cambiare il modo in cui pensiamo, apprendiamo e creiamo, e indica possibili future direzioni di sviluppo.

When AI Becomes the Teacher – Questo editoriale del «New York Times» a firma di Zeynep Tufekci confronta la preoccupazione di Platone per l’invenzione dell’alfabeto con lo sviluppo di ChatGPT, un’IA che produce articoli in risposta a domande aperte. Viene suggerito l’utilizzo di ChatGPT come base per la ricerca e la scrittura di saggi dagli studenti, con la supervisione degli insegnanti. L’articolo sottolinea il rischio di esacerbare le disuguaglianze e suggerisce di adattare l’istruzione per insegnare agli studenti a utilizzare l’IA in modo efficace. L’autore conclude che bisogna adattarsi ai cambiamenti tecnologici in modo equo ed educativo, considerando l’istruzione come mezzo per la crescita umana.

Una afinidad crítica – Questo saggio di «Letras Libres» esplora la relazione tra la letteratura e la critica. L’autore esamina come la critica possa influenzare la produzione letteraria e come la letteratura possa influenzare la critica. L’articolo fornisce una riflessione sul ruolo della critica nella produzione culturale e sottolinea l’importanza della critica come strumento di analisi e di comprensione della cultura.

Georges Perec : ses fantômes et ses secrets dévoilés dans une nouvelle biographie – Questo articolo di «Les Inrock» introduce la nuova biografia di Georges Perec ad opera di Carine Bernault, uno dei più importanti scrittori francesi del XX secolo. La biografia svela i fantasmi e i segreti dell’autore, e offre una nuova prospettiva sulla sua vita e la sua opera.

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