Questa più che una recensione è una dichiarazione di intenti. Innanzitutto perché il libro non l’ho ancora letto, e poi perché leggerlo so che sarà come attraversare un punto di non ritorno, come fare un viaggio spirituale. Sul libro, dunque, non dirò nulla; ma sull’autrice, la Premio Nobel Olga Tokarczuk, di cui ho letto tutti gli altri testi, dirò che va letta, studiata, contemplata e problematizzata. La sua scrittura ci pone sempre davanti a nuovi punti di vista, a versioni ribaltate di una storia che conosciamo tutti, o che forse pensiamo di conoscere. Nelle sue storie c’è poesia, dramma, speranza e un intricato sovrapporsi di personaggi memorabili.