<i>Un incubo banale</i>, Halle Butler, Neri Pozza

Un incubo banale, Halle Butler, Neri Pozza

La fatica di provare qualcosa di autentico, in un mondo governato da risentimento, gossip e noioso buon senso. Intorno a Moddie, che a quasi quarant’anni è tornata nella sua città natale dopo aver lasciato il fidanzato traditore (e misogino, maleducato, ecc ecc), ci sono solo persone che se la raccontato. E per quanto si vive per raccontarla, non era questo il modo che intendeva la protagonista di Un incubo banale di Halle Butler. Il conforto che sperava di trovare tornando alle sue origini in realtà non esiste; quei luoghi sono poco interessanti, imbruttiti, e ogni giorno è banale quanto il precedente. L’autrice descrive in modo esatto e raffinato il malessere di una generazione: l’abitudine di ricercare gli altri, l’ansia di doverci poi passare del tempo assieme. Un libro velocissimo e gravoso al punto giusto, senza essere moralista.

<i>La ribelle di Marineda</i>, Emilia Pardo Bazán, Bonfirraro 

La ribelle di Marineda, Emilia Pardo Bazán, Bonfirraro 

Emilia Pardo Bazán è stata una scrittrice e attivista spagnola. Bonfirraro ci porta La ribelle di Marineda, un romanzo storico e femminista che racconta la storia di Amparo, un’operaia che vive in Spagna la rivoluzione del 1868. Repubblicana convinta, Amparo ci mostra in questo libro le contraddizioni della lotta, dell’amore e dell’essere donna in una realtà che (come spesso succede) per lei aveva previsto altro. Questa protagonista è una dimostrazione rivoluzionaria di autoaffermazione e giustizia. Scritto con la cura dei dettagli tipica del romanzo ottocentesco, non si fatica a leggere questa storia, perché ogni sentimento che viene descritto è attuale, universale e personalissimo.

<i>La ragazza che annega</i>, Caitlín R. Kiernan, Mercurio 

La ragazza che annega, Caitlín R. Kiernan, Mercurio 

Caitlín R. Kiernan ha scritto un romanzo ipnotico, un viaggio nella mente di India Morgan Phelps dove realtà e allucinazione si confondono in un vortice d’assurdità. La protagonista prova a raccontare la propria storia, ma ogni ricordo si sdoppia, scivola e si contraddice. Con quale evento inizia davvero una storia? Qual è la sorgente della follia di India? Kiernan costruisce un racconto che non offre appigli, dove ogni causa sfugge e ogni effetto si moltiplica. Fantasmi e mostri rappresentano i riflessi di una mente che lotta per non dissolversi, in una continua ricerca di senso che sfida la logica e “il male che facciamo senza alcuna intenzione di fare del male”. India e il suo doppio Imp provano a raccontare per non scomparire, mentre affrontano i propri spettri che non possono fare a meno di vedere.

<i>Un incubo banale</i>, Halle Butler, Neri Pozza

La fatica di provare qualcosa di autentico, in un mondo governato da risentimento, gossip e noioso buon senso. Intorno a Moddie, che a quasi quarant’anni è tornata nella sua città natale dopo aver lasciato il fidanzato traditore (e misogino, maleducato, ecc ecc), ci sono solo persone che se la raccontato. E per quanto si vive per raccontarla, non era questo il modo che intendeva la protagonista di Un incubo banale di Halle Butler. Il conforto che sperava di trovare tornando alle sue origini in realtà non esiste; quei luoghi sono poco interessanti, imbruttiti, e ogni giorno è banale quanto il precedente. L’autrice descrive in modo esatto e raffinato il malessere di una generazione: l’abitudine di ricercare gli altri, l’ansia di doverci poi passare del tempo assieme. Un libro velocissimo e gravoso al punto giusto, senza essere moralista.

<i>La ribelle di Marineda</i>, Emilia Pardo Bazán, Bonfirraro 

Emilia Pardo Bazán è stata una scrittrice e attivista spagnola. Bonfirraro ci porta La ribelle di Marineda, un romanzo storico e femminista che racconta la storia di Amparo, un’operaia che vive in Spagna la rivoluzione del 1868. Repubblicana convinta, Amparo ci mostra in questo libro le contraddizioni della lotta, dell’amore e dell’essere donna in una realtà che (come spesso succede) per lei aveva previsto altro. Questa protagonista è una dimostrazione rivoluzionaria di autoaffermazione e giustizia. Scritto con la cura dei dettagli tipica del romanzo ottocentesco, non si fatica a leggere questa storia, perché ogni sentimento che viene descritto è attuale, universale e personalissimo.

<i>La ragazza che annega</i>, Caitlín R. Kiernan, Mercurio 

Caitlín R. Kiernan ha scritto un romanzo ipnotico, un viaggio nella mente di India Morgan Phelps dove realtà e allucinazione si confondono in un vortice d’assurdità. La protagonista prova a raccontare la propria storia, ma ogni ricordo si sdoppia, scivola e si contraddice. Con quale evento inizia davvero una storia? Qual è la sorgente della follia di India? Kiernan costruisce un racconto che non offre appigli, dove ogni causa sfugge e ogni effetto si moltiplica. Fantasmi e mostri rappresentano i riflessi di una mente che lotta per non dissolversi, in una continua ricerca di senso che sfida la logica e “il male che facciamo senza alcuna intenzione di fare del male”. India e il suo doppio Imp provano a raccontare per non scomparire, mentre affrontano i propri spettri che non possono fare a meno di vedere.

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